Visions de la brosse, deux expositions à Cagliari

posté dans L'Unione Sarda

Visions de la brosse, deux expositions à Cagliari

unionesarda011997 - Octobre - 25 – Samedi

Visions de la brosse, deux expositions à Cagliari

Quali spazi esistono oggi perché un pittore contemporaneo possa raccontare la sua opera e quanto invece i critici li hanno defraudati di questa possibilità inventando per loro un linguaggio fatto di codici e simboli? Sulla base di questa ipotesi, entre maintenant et 6 novembre, galerie «Noticeboard’ di Cagliari ospita una collettiva di artisti cagliaritani (Gianni Atzeni, Attilio Della Maria, Italo Medda, Mirella Mibelli, Joseph Pettinau, Lucian Soro, Italo Utzeri e Giuseppe Vargiu) diversi tra loro per passioni esistenziali e per età anagrafica ma uniti nel continuare una ricerca sul piano dell’astrattismo. Une recherche dans lequel "il n'y a pas de frontières entre sujet et objet, tra naturale e soprannaturale, entre l'éveil et le sommeil. "De l'accès de colère de productions poésie Mirella Mibelli
materiche Gianni Atzeni, déformations surréaliste Attilio Della Maria au reboisement visionnaire Italo Utzeri, Luciano Soro e Giuseppe Pettinau, pour arriver à des livres de l'artiste par Italo Medda. Cagliari n'est pas une grande ville, il suo centro storico può ormai racchiudersi in un pugno. Et si à la fin de Viale Regina Margherita, in via dei Pisani, abstraits patrouille pactise avec elle-même sur le Bulletin, à quelques centaines de mètres au-dessus, alla passeggiata coperta del Bastione, est le visionnaire, in qualche caso l’oleografia figurativa a trionfare nella dedima mostra di Vivicastello, ancora visibile fino a domani sera.Sul tema «uomo e ambiente nel pianeta Sardegna», vous pouvez trouver des peintures d'Antonio AtzA, Francis Becciu, Franco Bussu, Vittorio Calvi, Anthony
Corriga, Michele De Santis, Manlio Masu, Antonio Pala, Leo Pes, Giovanni Pisano et Sisinnio Usai. La Sardegna delle marine e della vendemmia, dei sogni opulenti e colorati e delle bagnanti disegnate apposta per far rivivere una memoria che non c’è più e ad alcuni morde ancora.