2001 aprile 13
Laerru: una biennale di scultura per ricordare l’artista Antonio Pala
LAERRU. La prima biennale di scultura organizzata dalla Pro Loco è dedicata ad Antonio Pala, l’artista scomparso poco più di un anno fa, motivo d’orgoglio dei laerresi che ne hanno seguito la carriera e l’affermazione professionale negli anni del suo lungo soggiorno cagliaritano. La biennale non sarà un’esposizione di opere. Il premio ci sarà, ma sarà assegnato all’artista che riuscirà ad accattivarsi il giudizio della giuria. Sarà perciò un’estemporanea, un simposio di scultura in pietra, al quale parteciperanno gli artisti invitati dagli organizzatori. L’organizzazione dovrà fornire i blocchi di pietra da scolpire e l’assistenza necessaria. I temi ai quali gli artisti dovranno ispirare le loro opere concerneranno l’ambiente urbano. Nel bando si parla di accoglienza, luoghi scomparsi come la chiesa del Rimedio e del cavallo, animale che a Laerru ha una storia speciale. Tutte le opere diventeranno proprietà dell’organizzazione che, senza fini di lucro, le metterà a disposizione del territorio. Il simposio si svolgerà dal 9 al 16 agosto. «L’obiettivo – dichiara Teodora Sini, presidente della Pro Loco, è la rivalutazione di materiali ed espressioni artistiche presenti nel territorio, provenienti da un’antichissima tradizione». Vuole essere però anche un momento di riflessione sullo stato dell’arte e della sua gestione in Sardegna. La manifestazione si concluderà con un convegno sulle problematiche dell’urbanistica in relazione all’arte e al territorio. Il convegno che chiuderà la biennale sarà dedicato anche al ricordo dell’artista a cui è dedicata, quel Toeddu Pala che, pur vivendo a lungo, sino alla morte, a Cagliari, ha sempre mantenuto i rapporti con il paese che gli ha dato i natali. Sue sono le opere dedicate alla Via Crucis esposte nella chiesa parrocchiale, così come il grande Cristo, uno splendido esemplare di crocifisso, austero nella sua raffinata semplicità, custodito nella sacrestia, con il quale, a Pasqua, si svolge il rito di “su iscravamentu”. Opera donata alla comunità pochi mesi prima della morte, sopraggiunta all’età di 68 anni, mentre portava a termine una serie di opere di carattere sacro.
Giuseppe Pulina